Riepilogo
JUVENTUS – REAL MADRID
ANALISI TATTICA
DI MASSIMO PACI
“Partita tatticamente vinta dal tecnico francese che preferisce avere superiorità numerica e qualitativa a centrocampo”
Se da un lato Allegri non cambia strategia affidandosi al consueto 4-2-3-1, Zidane sceglie un modulo indigesto alla linearità della modulazione proposta dall’avversario, ossia il 4-3-1-2, sistema di gioco con un rombo a centrocampo che per modulazione va a posizionare le proprie pedine tra le linee dello schieramento bianconero. I due moduli contrapposti nascondono vantaggi e svantaggi in entrambi le fasi, andiamo a vedere nel dettaglio le situazioni che si sono create durante la gara
Mosse tattiche
Non Possesso
Nei primi 20 minuti di gioco, la Juventus è stata più intraprendente dell’avversario. In fase di non possesso Allegri sceglie la solita strategia di gara, le tre linee sono molto strette con tutti gli uomini dietro la linea della palla, baricentro basso in attesa di chiudere tutti gli spazi nella propria metà campo e cercare di ripartire per poi sviluppare gioco. Come vediamo in figura la Juventus in fase di non possesso va a posizionarsi con un 4-4-2 con un atteggiamento molto difensivo ad accorto.Dall’altro lato del campo Zidane parte più guardingo del solito per evitare di lasciare molta profondità all’avversario, decidendo inizialmente di tenere la squadra più bassa ed aspettare l’evolversi del gioco. In fase di non possesso Zizou non lascia mai i 3 centrocampisti da soli ma abbassa Isco per garantire più densità al fine di coprire tutto il campo in ampiezza laddove la Juventus potrebbe essere pericolosa. In figura vediamo il movimento a scalare di Isco che in fase difensiva, su recupero basso, trasforma il modulo in un 4-4-2. Isco riprenderà poi la sua naturale posizione tra le linee in fase di possesso.
Possesso
In fase di possesso la mossa tattica di Allegri è il cambio di modulo tra azione offensiva e difensiva. La costruzione avviene con i 3 difensori più i 2 mediani, Alex Sandro scala in avanti nello spazio lasciato vuoto dal movimento ad accentrare di Mandzukic che si posiziona al fianco di Higuain con Dybala da trequartista, quasi a formare un 3-2-3-2.Zidane in fase di possesso alza i due terzini lasciando impostare i 2 difensori con i 3 centrocampisti, tiene le due punte larghe in modo da riservare spazio per l’inserimento ad Isco in questo caso trequartista. Benzema parte spesso dalla posizione centrale per creare superiorità numerica in fascia ed aprire cosi la difesa juventina.
Primo tempo equilibrato
La Juventus parte bene e riesce svolgere i compiti tattici assegnati con buona pericolosità, poi nella seconda metà del primo tempo si abbassa e non riesce più a creare situazioni pericolose, costretta anche dalla qualità di palleggio del Real Madrid che ha nelle corde la possibilità di tener schiacciata una squadra nella propria metà campo. Questa supremazia qualitativa porta col passare dei minuti i primi pericoli alla porta difesa da Buffon, ed è il preludio al primo gol che nasce da una percussione centrale di Toni Kroos, il quale supera in maniera anche abbastanza semplice il diretto avversario Pjanic, creando una pericolosa superiorità numerica centrale che sfocia in uno scarico laterale per un successivo cross arretrato da cui nasce il gol di Cristiano Ronaldo. È importante notare l’importanza di avere in squadra centrocampisti con queste abilità, capaci di creare superiorità numerica centrale grazie a percussioni palla al piede che tagliano la linea mediana avversaria, soprattutto contro squadre chiuse a cui è difficile penetrare con il palleggio.
La Juve non si abbatte e preso il gol riesce a rialzare il baricentro proponendo buone trame di gioco fino al pareggio di Mandzukic, che sfrutta una sponda di Higuain su cross di Alex Sandro, abile a trovare spazio sul movimento pensato da Allegri. Fino alla fine del primo tempo le due squadre continueranno sul tema tattico proposto, con il Real che controlla il gioco e la Juventus che si difende in maniera precisa ed ordinata senza pero’ riuscire a ripartire.
Zidane alza il pressing
Nel secondo tempo Zidane cambia strategia e alza il pressing per cercare di togliere il palleggio alla Juventus ed avere il completo controllo della gara. Come vediamo in figura, la mossa tattica è tenere più alti i due attaccanti ed il trequartista contro i tre difensori juventini, mandando la mezzala a marcare il regista avversario, in questo caso Kroos accorcia a garantire parità numerica e costringendo la Juve a riconsegnare palla.
La mossa tattica del francese porta i suoi frutti e la Juventus non riesce più ad uscire dalla propria area di rigore. L’abilità tecnica dei bianconeri nell’eludere il pressing avversario, è stata dominata da una supremazia numerica e da una grande intensità nel portare pressione da parte dei giocatori del Real che hanno cosi sorpreso la Juve costringendola nella propria area. Le poche occasioni juventine create per impensierire la difesa avversaria, sono vanificate da errori tecnici da parte di Dybala ed Higuain, quest’ultimo ben marcato dai due centrali, bravi a rompere la linea di difesa ed accorciare senza lasciare spazio di giocata all’attaccante argentino. Quando una squadra come la Juventus decide di aspettare un avversario cosi forte tecnicamente come il Real, le occasioni di ripartenza che si possono creare, vanno sfruttate al massimo, per cercare di togliere coraggio all’avversario e costringerlo ad abbassare il baricentro per riequilibrare l’andamento della gara. La Juventus non è riuscita in questo ed il Real ha avuto il completo dominio del secondo tempo, incanalando la partita sul risultato di 4 a 1. Zidane vince la partita tattica nella zona centrale del campo, dove la superiorità numerica e qualitativa hanno avuto la meglio sul centrocampo bianconero. La strategia di gara unita al coraggio del tecnico francese hanno reso possibile la valorizzazione di ogni singolo all’interno del sistema tattico, l’atteggiamento più attento e coperto del tecnico italiano questa volta non ha pagato.