Mancester City vs Liverpool

Premier League

1

Liverpool

draw
17 Marzo 2017 | 16:30
Etihad Stadium

Riepilogo

ANALISI TATTICA
LA PARTITA IN 3 MOSSE
1 PRESSING OFFENSIVO, MENTALITÀ DEI DUE TECNICI
Entrambe le formazioni impostano la partita con un pressing alto, caratteristica che contraddistingue la mentalità dei due tecnici. In questo caso sono due moduli speculari che cercano di annullarsi, 4-3-3 per entrambe le formazioni. Il City, contro la linea di costruzione del Liverpool, manda Auguero in prima battuta a dettare il momento del pressing contro il portatore palla, i centrocampisti si alzano a vanno a marcare i riferimenti che hanno davanti con il movimento a scalare Silva-Toure, con il primo, come vediamo in figura sopra, in pressione sul regista avversario ed il secondo a prendere il suo posto. In alcuni momenti di gara il City accetta la parità numerica in zona alta, con la mezzala che scala in avanti creando insieme ad Aguero un 2 vs 2, in questo caso la squadra segue questo movimento ed è la mezzala opposta a marcare il regista avversario. Quando il City difende basso si modula 4-5-1 con le linee molto strette lasciando il gioco al Liverpool. Kloop, come vediamo sotto,  alza il baricentro della squadra con i 3 attaccanti in pressione sui 3 difensori del City escludendo l’uomo più lontano dalla zona palla, (in questo caso Clichy terzino sinistro), la marcatura del regista avversario viene fatta dalla mezzala opposta, la squadra sale rimanendo corta in 30 metri con la linea difensiva molto alta.

2 RICERCA DELL’AMPIEZZA CITY
Il Liverpool, porta molta pressione in zona palla, raddoppiando e a volte triplicando la marcatura, (bello il duello con l’idea di calcio di Guardiola, che crea triangoli di possesso in zona palla per sfruttare il palleggio corto). Questo atteggiamento porta ad una riconquista immediata della palla, ma inevitabilmente, libera il campo in zona opposta, dove il City, cerca di sfruttare l’ampiezza, lasciando gli esterni molto larghi in zone di campo praticamente sguarnite. Come vediamo sotto, il gioco principale e’ diretto in una zona di campo, con l’intento di portare avversari, per poi isolare gli esterni dal lato opposto, in duelli contro i rispettivi terzini. Sterling da una parte e Sanè dall’altra, ricevono spesso palla liberi di puntare in 1 vs 1 il diretto avversario, in questo caso vediamo Sterling libero da marcature pronto a ricevere. Nell’andamento della partita molte volte si è creata questa situazione che il City non è riuscito a capitalizzare.
Negli sviluppi offensivi, il Liverpool, come al solito, oltre alle solite ripartenze, non dà punti di riferimento all’avversario. Nella fase offensiva di Klopp c’è molta mobilità ed intercambiabilità tra i ruoli. I tre attaccanti si muovono molto ed attaccano continuamente la profondità con tagli alle spalle dei difensori. Non esistono posizioni fisse, in base al movimento di un giocatore, gli altri si muovono di conseguenza ad occupare lo spazio lasciato vuoto dal compagno.
3 GUARDIOLA CAMBIA IL FILM DELLA PARTITA
Buon primo tempo per il City, bravo nei primi 35 minuti a riuscire a contenere e controllare le transizioni del Liverpool in modo molto efficace. Il City ha costrettogli ospiti a costruire un gioco più manovrato (caratteristica meno adatta ai reds) al posto di uno stile diretto e veloce.
Il City è stato in grado di fare questo attraverso l’uso del 4-1-4-1 che, sia orizzontalmente che verticalmente creava compattezza, negando lo spazio agli attaccanti del Liverpool. Meritodegli attaccanti del City, fantastici a recuperare immediatamente la loro posizione difensiva dopo che la palla è stata persa e grazie ad un eccellente pressione sui portatori di palla. Al 59° il rigore del Liverpool cambia sostanzialmente la struttura della squadra di Guardiola, sia Clichy che Fernandinho hanno cominciato a prendere posizioni più avanzate, soprattutto con movimenti all’interno del campo per aprire il passaggio alle corsie per Sterling e Sanè. Anche se questo cambiamento sembrava creare problemi al Liverpool, in realtà non è andata cosi infatti l’avanzamento dei terzini ha creato più spazio e opportunità per gli attaccanti del Liverpool, Mané in particolare ha avuto enormi distese di spazio da sfruttare,  di conseguenza il Liverpool sembrava molto più minaccioso. Al 65° il cambio più importante, Sagna`sostituisce Touré e Fernandinho torna al suo ruolo di centrocampo. Sané spostato al fianco di Agüero con Sterling e De Bruyne in posizioni larghe. Queste modifiche hanno portato ad 3-4-1-2 con Sterling dietro le due punte. L’impatto del cambiamento è stato quasi immediato, grazie soprattutto a Sterling che è stato in grado di creare problemi tra le compatte linee del Liverpool, bravo comunque a concedere poco agli avversari. Dopo il pareggio, Guardiola torna ad un più prudente 4-3-3 per limitare le possibilità di contropiede della squadra avversaria, da quel momento il Manchester controlla, il Liverpool difende senza riuscire a rendersi più pericoloso. Bella partita tra due squadre dalla mentalità propositiva.